Nonostante le defezioni ingiustificabili dell'ultima ora, che hanno decimato il numeroso gruppo iniziale di giocosi pagaiatori imparruccati, siamo giunti nel cuore della Serenissima per una due giorni di risate, incontri e mascherate!
Freddo gelido, nebbia folta, grigiume diffuso non ci hanno scoraggiato, neanche quando è cominciata una leggere pioggerellina "azzuppaviddrano" unita alla solita umidità lagunare, che penetra inesorabilmente nelle ossa nonostante l'adeguata attrezzatura invernale!
Bene, la fatica viene ogni volta ampiamente ripagata dal piacere incommensurabile di pagaiare davanti a Piazza San Marco, sotto il Ponte di Rialto e lungo il Canal Grande, quest'anno ulteriormente accresciuta dalla imprevista e gradita occasione di comperare al mercato del pesce succulenti cartocci di pesce fritto, tutto rigorosamente dal kayak, senza bisogno di sbarcare!
Ci siamo volutamente persi nei canaletti secondari e meno turistici dei sestieri di San Polo, Dorsoduro e Canareggio, quelli dove i veneziani stendono ancora alle finestre i panni ad asciugare e coltivano nei vasi sui balconi una pianticella di basilico (tutto in altra stagione, ovviamente)... e poi ci siamo casualmente ritrovati con numerosi altri canoisti, sia locali che stranieri, da Genova e da Lubiana, tutti resi irriconoscibili dalle gigantesche parrucche policrome diventate un "must" del raduno!
Il prossimo anno ci voglio portare anche la mia mamma!!!
Bacitati
Freddo gelido, nebbia folta, grigiume diffuso non ci hanno scoraggiato, neanche quando è cominciata una leggere pioggerellina "azzuppaviddrano" unita alla solita umidità lagunare, che penetra inesorabilmente nelle ossa nonostante l'adeguata attrezzatura invernale!
Bene, la fatica viene ogni volta ampiamente ripagata dal piacere incommensurabile di pagaiare davanti a Piazza San Marco, sotto il Ponte di Rialto e lungo il Canal Grande, quest'anno ulteriormente accresciuta dalla imprevista e gradita occasione di comperare al mercato del pesce succulenti cartocci di pesce fritto, tutto rigorosamente dal kayak, senza bisogno di sbarcare!
Ci siamo volutamente persi nei canaletti secondari e meno turistici dei sestieri di San Polo, Dorsoduro e Canareggio, quelli dove i veneziani stendono ancora alle finestre i panni ad asciugare e coltivano nei vasi sui balconi una pianticella di basilico (tutto in altra stagione, ovviamente)... e poi ci siamo casualmente ritrovati con numerosi altri canoisti, sia locali che stranieri, da Genova e da Lubiana, tutti resi irriconoscibili dalle gigantesche parrucche policrome diventate un "must" del raduno!
Il prossimo anno ci voglio portare anche la mia mamma!!!
Bacitati
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